
Pianificare il proprio futuro significa, tra le altre cose, valutare con attenzione l’importanza di affiancare una pensione integrativa a quella pubblica grazie a Fondoposte. Quest’ultima, infatti, potrebbe non essere sufficiente a mantenere lo stesso tenore di vita dopo l’uscita dal mondo del lavoro.
In questo articolo esploreremo i principali vantaggi offerti agli aderenti a Fondoposte, che lo rendono uno strumento ideale per costruire un solido progetto di risparmio previdenziale. Approfondiremo poi le diverse modalità di contribuzione, fondamentali per incrementare il montante finale e, di conseguenza, l’importo della pensione integrativa.
Vedremo, inoltre, come la scelta del comparto di investimento consenta agli aderenti di ottimizzare la propria strategia previdenziale, bilanciando il rapporto tra rischio e rendimento in base all’orizzonte temporale a disposizione.
Infine, forniremo indicazioni pratiche su come lavoratrici e lavoratori possono aderire a Fondoposte.
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Investire i propri risparmi in Fondoposte: i vantaggi
Nel nostro Paese il sistema pensionistico pubblico costituisce una copertura essenziale, ma, a causa degli impatti sulla sostenibilità del sistema del cosiddetto “inverno demografico”, sempre più difficilmente sarà sufficiente, da solo, a preservare il tenore di vita desiderato dopo il pensionamento.
La previdenza complementare, e i fondi pensione negoziali come Fondoposte più nello specifico, nascono proprio con l’obiettivo di integrare la pensione pubblica, offrendo agli aderenti una maggiore stabilità economica per il futuro.
Fondoposte opera all’interno di un solido quadro normativo che impone vincoli più rigidi rispetto ad altre forme di investimento, garantendo così la massima tutela nei confronti dei risparmi degli iscritti. Inoltre, il Fondo opera sotto la supervisione della COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), l’autorità che controlla tutti i fondi pensione in Italia. Oltre ai controlli esterni, dispone peraltro di sistemi di vigilanza interni per assicurare trasparenza e correttezza nella gestione delle risorse di lavoratrici e lavoratori.
L’investimento in Fondoposte ha l’obiettivo di far crescere il montante accumulato nel tempo, grazie a tre fattori chiave:
- Contributi regolari.
- Rendimenti degli investimenti.
- Vantaggi fiscali.
Proprio i benefici fiscali rappresentano uno dei punti di forza più rilevanti dell’adesione a Fondoposte, in quanto sono previste agevolazioni in tutte le fasi:
- Fase di contribuzione: i versamenti sono deducibili dal reddito imponibile fino a 5.164,57 euro annui, riducendo così l’imposta da pagare.
- Fase di accumulo: i rendimenti sono tassati al 20%, un’aliquota inferiore rispetto ad altre forme di investimento, che prevedono un prelievo del 26%. Inoltre, i rendimenti derivanti da investimenti in Titoli di Stato beneficiano di una tassazione ancora più vantaggiosa, pari al 12,5%.
- Fase di prestazione: le somme erogate, al momento del pensionamento e in ulteriori casi specifici, godono di un’aliquota agevolata del 15%, che si riduce dello 0,30% per ogni anno di permanenza oltre il quindicesimo, fino a un minimo del 9%.
Per approfondire l’argomento, consigliamo la lettura del nostro articolo Quali sono i vantaggi di un fondo pensione?.
Come i versamenti a Fondoposte possono aumentare il montante finale
Fondoposte offre diverse modalità di contribuzione, consentendo agli aderenti di gestire al meglio la propria liquidità e pianificare in modo flessibile il risparmio destinato alla pensione integrativa. Vediamole di seguito.
- TFR (Trattamento di Fine Rapporto): si può scegliere di destinare il proprio TFR a Fondoposte anziché lasciarlo in azienda, contribuendo così ad aumentare il capitale accumulato.
- Contributo del lavoratore: oltre al TFR, l’aderente può versare una quota della propria retribuzione attraverso una trattenuta in busta paga, con un contributo minimo pari all'1% dello stipendio che può essere innalzato in base alle proprie disponibilità ed esigenze.
- Contributo del datore di lavoro: se il lavoratore versa almeno il contributo minimo previsto a proprio carico, il datore di lavoro è tenuto a contribuire con un ulteriore 2,3% della retribuzione.
- Contributi volontari aggiuntivi: oltre ai versamenti ordinari in busta paga, è possibile effettuare versamenti extra, nella misura e nei tempi desiderati, per incrementare ulteriormente il montante finale.
Questa flessibilità nella gestione dei contributi permette di adattare l’investimento alle proprie possibilità economiche e agli obiettivi di lungo periodo, beneficiando al contempo delle agevolazioni fiscali già evidenziate nel paragrafo precedente.
Come ottimizzare gli investimenti con i comparti di Fondoposte
Fondoposte offre diverse soluzioni di investimento; oltre ai due attuali comparti:
- Comparto Bilanciato: pensato per chi è lontano dal pensionamento (10-15 anni) e ha una propensione al rischio media.
- Comparto Garantito: comparto destinato ad accogliere i versamenti del TFR dei lavoratori che aderiscono al Fondo per effetto del silenzio-assenso.
Nei prossimi mesi se ne affiancheranno altri due:
- Comparto Crescita: pensato per chi è lontano dal pensionamento (più di 15 anni), ricerca rendimenti più elevati nel lungo periodo ed è disposto ad accettare un’esposizione al rischio più elevata;
- Comparto Monetario: pensato per chi è prossimo al pensionamento (fino a 5 anni) e con una bassa propensione al rischio.
Il Fondo, inoltre, attiverà a breve la possibilità di investire la posizione su un Profilo Life Cycle, che consente una graduale e automatica destinazione della posizione degli aderenti nel comparto più coerente con la propria età anagrafica.
Il nuovo assetto multicomparto e il Profilo Life Cycle verranno attivati nei prossimi mesi previo ottenimento dell’ autorizzazione della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione).
Per essere aggiornato su tutte le novità in arrivo dal Fondo ti invitiamo a seguirci sui nostri canali social Facebook, Linkedin e Instagram.
Come scegliere il comparto giusto
La scelta del comparto a cui destinare i propri contributi è un passaggio chiave per ottimizzare l’investimento previdenziale.
In linea generale, la raccomandazione è quella di investire in comparti con un profilo di rischio/rendimento più elevato quando si è lontani dalla pensione, per poi spostare gradualmente il capitale verso soluzioni più prudenti con l’avvicinarsi dell’età pensionabile.
Proprio per agevolare gli aderenti e semplificare la gestione della propria posizione il Fondo ha avviato il percorso che vedrà a breve l’attivazione del profilo Life Cycle.
Sul tema consigliamo la lettura del nostro articolo Come Fondoposte investe i contributi degli aderenti.
Come aderire a Fondoposte e iniziare a investire i propri risparmi
Se sei un dipendente di Poste Italiane o delle aziende del Gruppo, aderire a Fondoposte è semplice e richiede pochi passaggi, seguendo la procedura disponibile nella sezione “Aderisci” del sito web di Fondoposte; la procedura si articola in 3 fasi:
- Registrazione
- Compilazione del modulo digitale
- Stampa, firma e invio
Consulta la sezione "Aderisci" per saperne di più.
In alternativa, è possibile aderire utilizzando il modulo cartaceo, in questo caso l’adesione segue dei passaggi ben precisi che elenchiamo di seguito:
- Lettura della Nota informativa: per prima cosa è importante leggere la Nota informativa, in particolare la Parte I “Le Informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità”.
- Compilazione del modulo di adesione: il modulo è disponibile sul sito di Fondoposte.
- Scelta del comparto: al momento dell’iscrizione è necessario indicare in quale comparto investire i propri contributi. È comunque possibile cambiare linea successivamente.
- Definizione della contribuzione: è possibile decidere se versare un importo aggiuntivo oltre al minimo contrattuale.
Ricordiamo che è possibile aderire scegliendo di destinare il TFR a Fondoposte entro 6 mesi dall’assunzione (adesione esplicita) o in qualunque momento successivo, compilando il modulo e consegnandolo all’ufficio del personale dell’azienda presso cui si lavora.
Adesione tacita: come funziona
Oltre all’adesione esplicita, esiste anche la modalità di adesione tacita. Se un lavoratore, entro sei mesi dalla prima assunzione, non comunica la propria scelta sulla destinazione del TFR, viene iscritto automaticamente a Fondoposte attraverso il meccanismo del silenzio-assenso.
In questo caso, non è necessario compilare alcun modulo: l’iscrizione avviene direttamente sulla base delle informazioni fornite dal datore di lavoro. Il lavoratore riceverà poi una comunicazione con la conferma dell’iscrizione e tutte le informazioni necessarie per gestire la propria posizione.
Ricordiamo che gli iscritti taciti possono in qualsiasi momento scegliere di aderire in modo esplicito, così da beneficiare del contributo aggiuntivo del datore di lavoro e da ottimizzare gli altri vantaggi derivanti dall’iscrizione.
Perché scegliere Fondoposte
Investire in Fondoposte significa fare una scelta consapevole per il proprio futuro, approfittando di vantaggi fiscali significativi e di una gestione professionale dei risparmi previdenziali.
Al fine di massimizzare le opportunità dell’adesione, è importante iscriversi fin da giovani, possibilmente al primo rapporto lavorativo. Infatti, investire in giovane età consente di:
- versare contributi per più tempo, con uno sforzo economicamente sostenibile;
- scegliere il comparto più adatto in base alla fase della vita in cui ci si trova, ad esempio destinando inizialmente contributi al Bilanciato, che offre rendimenti potenzialmente più elevati nel lungo periodo, per poi passare al Garantito con l’avvicinarsi del pensionamento;
- godere appieno del regime fiscale di favore applicato in tutte e tre le fasi (contribuzione, accumulo e prestazione).
Per approfondire quest’ultimo argomento, invitiamo a leggere l’articolo Fondo pensione e giovani: perché aderire fin da subito?
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari - prima dell’adesione leggere la Parte I ‘Le informazioni chiave per l’aderente’ e l’Appendice ‘Informativa sulla sostenibilità’, della Nota informativa”.