Si può cambiare l'importo del contributo minimo a Fondoposte?

cambiare l'importo del contributo minimo a Fondoposte
cambiare l'importo del contributo minimo a Fondoposte

L’attivazione del contributo minimo a Fondoposte a carico del lavoratore è una scelta che può offrire maggiore consistenza alla costruzione del proprio progetto di pensione integrativa futura.

In questo articolo vedremo cos’è il contributo minimo e in che modo è collegato al versamento aggiuntivo a carico del datore di lavoro, un beneficio fondamentale a sostegno della previdenza complementare dei lavoratori dipendenti.

Infine, vedremo quali sono i semplici passaggi necessari per incrementare il contributo minimo a Fondoposte e quali sono i vantaggi finanziari derivanti da una scelta di questo tipo.

Cos’è il contributo minimo a Fondoposte?

Chi aderisce a Fondoposte conferendo il TFR, sia in caso di adesione esplicita che in caso di adesione tacita, ha il diritto di aggiungere al trattamento di fine rapporto anche un contributo minimo a proprio carico, pari almeno all’1% della retribuzione, che può essere innalzato per espressa volontà del lavoratore.

Nel caso di adesione esplicita, la volontà di versare il contributo minimo dovrà essere indicata nel modulo di adesione.

Questo contributo minimo, oltre ad accrescere mese dopo mese il montante accumulato per costruire la propria pensione integrativa, attiva un ulteriore beneficio in favore dell’aderente, ovvero il contributo aggiuntivo del datore di lavoro, pari al 2,3% della retribuzione.

Nel caso l’adesione sia avvenuta tramite silenzio assenso, quindi con il solo conferimento del TFR, il contributo minimo a proprio carico deve essere attivato compilando il modulo 2, Attivazione contribuzione, e indicando la percentuale che si desidera venga trattenuta.

Il modulo deve poi essere inviato al Fondo tramite e-mail, all’indirizzo, fondoposte@fondoposte.it, o tramite PEC all’indirizzo fondoposte@pec.it.

Sarà poi Fondoposte a comunicare la scelta del lavoratore all’azienda, che dovrà avviare le trattenute contributive che decorreranno entro il mese successivo a quello in cui la domanda è giunta al datore di lavoro.

Leggi anche il nostro approfondimento Come aderire a Fondoposte?

Si può modificare l’aliquota del contributo minimo a Fondoposte?

Come abbiamo anticipato, il contributo a carico del lavoratore ha un’aliquota minima dell’1% della retribuzione, aliquota che può essere innalzata per espressa volontà dell’aderente.

In particolare, l’aliquota può essere modificata per multipli di 0,5 punti percentuali (ad esempio, può essere portata a 1,5, 2, 2,5%, e così via).

Perché scegliere di modificare e incrementare il contributo minimo? Le motivazioni principali sono due:

  • accelerare l’accumulo di risparmio sulla propria posizione individuale, in modo da raggiungere i propri obiettivi previdenziali e ottenere una pensione integrativa più consistente da affiancare a quella pubblica;
  • ottimizzare la deduzione fiscale riconosciuta nella misura di 5.164,57 euro annui; aumentando i versamenti nel corso dell’anno, infatti, è possibile fruire del massimo del beneficio fiscale.

Per quanto concerne il primo punto, è possibile utilizzare il motore di calcolo di Fondoposte per effettuare una simulazione della propria pensione complementare, andando, tra l’altro, a variare la percentuale del contributo minimo in modo da osservare come questo dato va ad incrementare la rendita finale.

Ricordiamo, infine, che la variazione dell’aliquota contributiva non prevede costi aggiuntivi per l’aderente.

Per approfondire, invitiamo a consultare le nostre FAQ dedicate alla Contribuzione.

Come aumentare l’aliquota del contributo minimo a Fondoposte

L’aderente può modificare e aumentare l’aliquota del contributo mensile in qualsiasi momento. Per farlo, occorre compilare il Modulo 7, dedicato a questo scopo.

Il documento debitamente compilato e firmato deve essere poi trasmesso al Fondo via e-mail, all’indirizzo fondoposte@fondoposte.it, o via PEC, all’indirizzo fondoposte@pec.it.

Fondoposte comunica poi all’azienda la decisione del lavoratore e quest’ultima ne prende atto e si impegna a:

  • effettuare le trattenute e i relativi versamenti nei confronti del Fondo;
  • restituire il Modulo 7 a Fondoposte entro 15 giorni della data di ricezione.

La richiesta di variazione dell’aliquota è destinata a produrre effetti dal 1° aprile, 1° luglio, 1° ottobre, 1° gennaio, se pervenuta al datore di lavoro rispettivamente, entro il 15 marzo, il 15 giugno, il 15 settembre e il 15 dicembre.

Per avere conferma della variazione, nel cedolino dello stipendio occorre andare alle sezioni “PREV. COMPL.” e “CONTR.C/dip.ME”, nelle quali vengono riportati gli importi corrispondenti ai versamenti destinati a Fondoposte. In alternativa è possibile accedere alla propria Area Riservata e verificare l’aliquota percentuale contributiva a proprio carico.

Per approfondire vai alla nostra Guida Come variare l'aliquota contributiva.

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