Giovani e pensioni sono temi soltanto in apparenza distanti, soprattutto in un Paese come l’Italia che sta affrontando il cosiddetto “inverno demografico”. In realtà, anche le persone giovani e giovanissime dovrebbero interessarsi, sin da subito, del futuro pensionistico; anzi, sono proprio quelle che dovrebbero farlo di più.
In questo articolo scopriremo perché la previdenza obbligatoria non può più essere considerata sufficiente per i pensionati del futuro e quali sono i temi su cui i giovani dovrebbero riflettere attentamente. Vedremo, poi, i vantaggi per i giovani che aderiscono a un fondo pensione, derivanti da tre fattori:
- capitalizzazione individuale;
- interesse composto;
- orizzonte temporale lungo.
Analizzeremo, inoltre, l’extra deduzione fiscale riservata ai neo iscritti ai fondi pensione.
Infine, osserveremo nel loro complesso tutti i vantaggi derivanti dall’adesione a Fondoposte.
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Perché la previdenza obbligatoria non basta ai giovani?
Potrebbe sembrare controintuitivo, ma la fascia di popolazione che più dovrebbe occuparsi e preoccuparsi per la pensione è quella dei giovani.
Sistema a ripartizione e calo demografico
Innanzitutto, la previdenza obbligatoria funziona con il cosiddetto “sistema a ripartizione”. Cosa vuol dire? Semplificando, le pensioni attualmente erogate vengono pagate direttamente con i contributi versati oggi. In pratica, i lavoratori attuali pagano le pensioni a chi è uscito dal mercato del lavoro.
Questo sistema funziona bene soltanto con una contestuale crescita demografica, ma in Italia siamo ormai in pieno “inverno demografico”, con le nascite in costante calo. L’ISTAT, nelle sue Previsioni della popolazione residente e delle famiglie, stima che il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2021 a circa uno a uno nel 2050. E ancora, nel 2050 quasi il 35% della popolazione avrà più di 65 anni.
Pensioni pubbliche e calcolo contributivo
Il progressivo invecchiamento della popolazione ha portato negli anni a una serie di riforme per farvi fronte.
In particolare, si segnala per i giovani il passaggio al calcolo delle pensioni con il metodo contributivo, basato sugli effettivi contributi versati, al posto di quello retributivo con cui si calcolano le pensioni dei nonni e, in parte, dei genitori, che si determina sulla base dell’ultima retribuzione, tipicamente dunque all’apice della carriera lavorativa.
Dunque il cambio di sistema di calcolo ha portato, a parità di contributi versati, a una contrazione degli assegni pensionistici. Inoltre, il metodo contributivo diviene ulteriormente problematico in una fase storica di precarizzazione del lavoro e di discontinuità nei versamenti.
Allontanamento dell’età pensionabile
A tutto quanto detto finora, si aggiunge infine un progressivo allontanamento dell’età pensionabile, poiché oltre al calo delle nascite si registra una crescita della speranza di vita.
Il contesto attuale, e gli scenari futuri, ci fanno capire perché una persona giovane, magari al primo impiego, dovrebbe fin da subito occuparsi attivamente del proprio futuro pensionistico e valutare l’adesione a un fondo pensione.
Leggi anche il nostro articolo Chi può aderire a un fondo pensione?
Fondo pensione e capitalizzazione individuale
I fondi pensione come Fondoposte, a differenza della previdenza obbligatoria, funzionano con un sistema a capitalizzazione individuale. Dunque, chi aderisce a un fondo pensione accumula TFR e contributi su una propria posizione individuale; sulla base del montante finale si determina l’importo della pensione integrativa.
In parole povere, ognuno contribuisce alla propria pensione integrativa.
Questo sistema risponde decisamente meglio alle problematiche che abbiamo visto nel paragrafo precedente, come quella della crisi demografica, dal momento che la pensione integrativa non dipende dai lavoratori futuri.
Inoltre, sulla capitalizzazione individuale agisce il meccanismo dell’interesse composto, particolarmente interessante per chi aderisce in giovane età. Infatti, i rendimenti derivanti dal capitale investito vengono a loro volta sommati ai contributi accumulati, aumentando il valore della posizione individuale.
Ricapitolando, l’aderente a un fondo come Fondoposte che versa sia il TFR che un contributo proprio, otterrà un montante finale così composto:
- TFR;
- contributi propri;
- contributi aggiuntivi del datore di lavoro;
- rendimenti sui contributi e sul TFR;
- rendimenti sui rendimenti dei periodi precedenti.
Il totale, al netto di imposte e spese di gestione, diventa la base per determinare la pensione integrativa futura.
Un meccanismo, quello dell’interesse composto, che funziona al meglio avendo a disposizione un orizzonte temporale lungo, come quello che si ha con un’adesione in giovane età.
Giovani e orizzonte temporale lungo
L’orizzonte temporale lungo è quello tipico del risparmio previdenziale, poiché consente di trarre il massimo vantaggio dall’adesione a un fondo pensione riducendo lo sforzo necessario all’aderente anche per un altro motivo.
Infatti, se il risparmiatore si è fissato un obiettivo specifico in termini di montante finale desiderato, aderendo in giovane età potrà versare contributi molto più bassi e per più tempo. Dunque l’aderente giovane farà uno sforzo finanziariamente più sostenibile rispetto a chi aderisce in età avanzata. In sostanza, per ottenere lo stesso capitale finale i contributi mensili saranno tanto più bassi quanto più tempo a disposizione avrà l’aderente.
In sostanza, i giovani, pur avendo risorse finanziarie contenute, perché a inizio carriera, possono sfruttare il fattore tempo per accantonare importi piccoli ma che, negli anni, andranno a formare un capitale consistente.
Il tempo poi opera in maniera positiva anche sui rendimenti, perché le persone più giovani possono scegliere linee di investimento più rischiose ma anche tendenzialmente più redditizie, sfruttando gli anni di permanenza per recuperare eventuali fasi negative.
Extra deduzione fiscale
Tra i benefici fiscali riconosciuti a chi aderisce a un fondo pensione, figura la deduzione fiscale dei contributi versati fino a un massimo di 5.164,57 euro annui. Dunque gli iscritti possono abbattere il proprio reddito imponibile e di conseguenza pagare meno tasse, fin dal primo anno di adesione.
I giovani, poi, possono godere di un vantaggio fiscale potenziato.
Infatti, se nei primi cinque anni di partecipazione i giovani aderenti ai fondi pensione hanno effettuato versamenti inferiori a 5.164,57 euro, possono godere di un maggior limite di deducibilità negli anni successivi.
Dal sesto anno di adesione e per i venti anni successivi, infatti, potranno dedurre un importo pari alla somma di 5.164,57 euro più un extra deduzione annua pari a un massimo di 2.582,29 euro.
Facciamo un esempio, per chiarire meglio:
- il neo iscritto versa 3.000 euro di contributi ogni anno per cinque anni;
- per cinque anni non ha dedotto dunque 2.164,57 euro l’anno (la differenza tra 5.164,57 e 3.000), per un totale di 10.822,85 euro, che diventano la sua extra deduzione futura;
- dal sesto anno in poi, il nostro aderente potrà attingere a quei quasi 11mila euro per ottenere un’extra deduzione di massimo 2.582,29 euro annui oltre i consueti 5.164,57 euro.
In sostanza, una volta avviata la carriera lavorativa e per i successivi venti anni, l’iscritto potrà beneficiare della deduzione fiscale potenziata che abbatte significativamente il reddito imponibile e consente di pagare minori imposte.
Perché un lavoratore giovane dovrebbe aderire a Fondoposte?
Vediamo, ora, tutti i vantaggi derivanti dall’iscrizione in giovane età a Fondoposte, oltre a quelli già esposti nei paragrafi precedenti.
Nel dettaglio, i lavoratori dipendenti di Poste Italiane e delle Società controllate che ne applicano il contratto nazionale, aderendo a Fondoposte possono beneficiare di:
- conferimento del TFR al Fondo;
- contributo aggiuntivo a carico del datore di lavoro nel caso in cui l’aderente scelga di attivare un contributo proprio oltre al TFR;
- trattamento fiscale di favore, a partire dalle deduzioni di cui abbiamo parlato, passando poi per la tassazione dei rendimenti e della pensione integrativa;
- possibilità di richiedere anticipazioni e riscatti a determinate condizioni.
Infine, ricordiamo un importante vantaggio riservato a chi aderisce ai fondi pensione negoziali come Fondoposte, che sono istituiti sotto forma di associazioni senza scopo di lucro e, dunque, agiscono nell’esclusivo interesse dei soggetti aderenti: costi di gestione contenuti rispetto alle altre forme di previdenza complementare (fondi aperti e PIP).
Leggi anche il nostro articolo Quali sono i vantaggi di un fondo pensione?
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari - prima dell’adesione leggere la Parte I ‘Le informazioni chiave per l’aderente’ e l’Appendice ‘Informativa sulla sostenibilità’, della Nota informativa”.