Fondoposte e perdita dei requisiti di partecipazione prima del pensionamento: cosa fare

Fondoposte e perdita dei requisiti di partecipazione prima del pensionamento
Fondoposte e perdita dei requisiti di partecipazione prima del pensionamento

La perdita dei requisiti di partecipazione a Fondoposte è un’evenienza che può verificarsi in diversi casi e che comporta la necessità, da parte dell’aderente, di prendere delle decisioni circa il proprio futuro pensionistico.

In questo articolo, dunque, scopriremo quando si perdono i requisiti di partecipazione a Fondoposte, per poi analizzare le diverse opzioni a disposizione. Vedremo come funziona il trasferimento ad altra forma di previdenza complementare (fondo negoziale, fondo aperto o PIP che sia), analizzeremo la convenienza o meno di un riscatto, totale o parziale, anche dal punto di vista fiscale, e quali sono i requisiti per richiedere la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA).

Infine, valuteremo l’opportunità di restare in Fondoposte anche in assenza di ulteriore contribuzione.

Quando si perdono i requisiti di partecipazione a Fondoposte?

Fondoposte è il Fondo Nazionale di Pensione Complementare per il Personale di Poste Italiane SpA e delle Società controllate che ne applicano il contratto nazionale; si tratta di un fondo pensione negoziale, una forma di previdenza complementare istituita senza scopo di lucro dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale.

Di conseguenza, i requisiti di partecipazione al Fondo sono strettamente legati all’attività lavorativa dell’aderente, così come la loro perdita, che avviene, infatti, nel caso in cui il rapporto di lavoro dovesse interrompersi per le seguenti motivazioni:

  • dimissioni volontarie del lavoratore;
  • licenziamento;
  • cambio di lavoro, passando ad altro settore con un CCNL diverso da quello cui fa capo Fondoposte;
  • eventuale fallimento dell’azienda.

In questi casi, l’aderente a Fondoposte dovrà decidere la destinazione del montante accumulato fino a quel momento per la sua pensione integrativa.

Leggi anche il nostro articolo Cos'è Fondoposte e a chi si rivolge.

Cosa fare in caso di perdita dei requisiti di partecipazione a Fondoposte?

Vediamo quali sono le opportunità offerte agli aderenti che perdono i requisiti, anche in base all’eventuale nuova situazione lavorativa, che potrebbe ampliare o restringere le possibilità di scelta.

1. Trasferimento ad altro fondo pensione

La prima opzione, in caso di perdita dei requisiti di partecipazione a Fondoposte, è quella di trasferire il montante accumulato ad altra forma di previdenza complementare.

In particolare:

  • a un altro fondo pensione negoziale, nel caso in cui l’aderente abbia cambiato lavoro e il CCNL del nuovo settore di appartenenza lo preveda;
  • in qualsiasi caso, a un fondo aperto o a un PIP (piano individuale pensionistico), poiché si tratta di forme di previdenza appunto aperte a tutti, indipendentemente dall’attività lavorativa svolta.

Per richiedere il trasferimento da Fondoposte occorre compilare il modulo di “Trasferimento ad altro fondo pensione” e seguire l’iter indicato nella nostra guida Come fare per trasferire la posizione ad un altro fondo pensione?.

Leggi anche il nostro approfondimento Trasferimento fondo pensione: come avviene in Fondoposte?

2. Riscatto della posizione individuale

Il riscatto, totale o parziale, della posizione individuale è un’altra delle opzioni possibili. La perdita dei requisiti è una delle condizioni di accesso al riscatto totale, tuttavia occorre fare delle valutazioni di convenienza legate al trattamento fiscale di questa particolare prestazione.

Il riscatto totale per la perdita dei requisiti di partecipazione subisce, infatti, un prelievo fiscale pari al 23%, ma la tassazione diviene più favorevole nel caso in cui si chieda il riscatto dopo almeno un anno di inoccupazione.

A quel punto l’aderente può chiedere il 50% della posizione - che subirà un prelievo fiscale tra il 9% e il 15% (a seconda degli anni di permanenza nel Fondo) - mentre per l’altro 50% può scegliere di:

  • riscattarla con tassazione al 23%;
  • attendere ancora, fino a raggiungere almeno quattro anni di inoccupazione per subire un prelievo tra il 9% e il 15% anche per questa quota parte del riscatto.

Leggi anche il nostro approfondimento Riscatto Fondoposte: come funziona?

3. Richiesta della RITA

Restiamo sul caso di inoccupazione per valutare l’opzione della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA), che consiste nell’erogazione frazionata riconosciuta dal Fondo in prossimità del raggiungimento dell’età pensionabile, in presenza di determinati requisiti.

Infatti, l’aderente può richiederla soltanto se in possesso delle seguenti caratteristiche:

  • cessazione dell’attività lavorativa;
  • anzianità contributiva presso la previdenza obbligatoria di almeno 20 anni;
  • età per la pensione di vecchiaia da raggiungere entro i 5 anni successivi la cessazione dell’attività lavorativa;
  • partecipazione a qualsiasi forma di previdenza complementare da almeno 5 anni.

In caso di disoccupazione che perduri da oltre 24 mesi, possono accedere alla RITA anche i lavoratori a cui manchino non più di 10 anni dalla pensione di vecchiaia.

Leggi anche il nostro approfondimento Cos'è la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA)?

4. Permanenza in Fondoposte anche in assenza di ulteriori versamenti

Chiudiamo con la decisione di mantenere il montante accumulato in Fondoposte anche in assenza di ulteriori versamenti.

Sono diverse le ragioni che potrebbero giustificare questa scelta, prima fra tutte quella di mantenere il denaro accumulato investito nei comparti di Fondoposte al fine di continuare a ottenere i relativi rendimenti anno dopo anno.

Un’altra ragione potrebbe essere quella di incrementare gli anni di presenza nel Fondo al fine di ottenere il miglior trattamento fiscale per la prestazione finale; ricordiamo che l’aliquota è pari al 15%, ma si riduce dello 0,30% per ciascun anno di permanenza oltre il quindicesimo fino ad un minimo del 9%.

C’è, infine, la possibilità di mantenere il montante accumulato nel Fondo e di versare occasionalmente dei contributi volontari, per accrescerne il valore e continuare a dedicare parte dei propri risparmi al proprio progetto previdenziale.

Leggi anche il nostro approfondimento Come effettuare contributi volontari a Fondoposte

Conclusioni

Come detto, dunque, la perdita dei requisiti di partecipazione comporta una serie di valutazioni utili a massimizzare i benefici finanziari e fiscali derivanti dalla partecipazione a Fondoposte.

Conoscere tutte le opzioni è quindi fondamentale per scegliere serenamente.

Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota informativa.

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