Longevità e fondo pensione: cosa c'è da sapere

Longevità e fondo pensione: cosa c'è da sapere
Longevità e fondo pensione: cosa c'è da sapere

L’aspettativa di vita, che continua a cambiare e a crescere nel tempo, è un fattore che incide sul futuro pensionistico di un individuo, specie quando si combina ad altri fattori come il calo della natalità.

Nel nostro Paese, infatti, ci sono due fenomeni che, combinati fra loro, agiscono in maniera negativa sul sistema pensionistico pubblico: siamo sempre più longevi e nascono sempre meno bambini, dunque si registra un progressivo invecchiamento della popolazione.

In questo contesto, l’adesione a un fondo pensione negoziale come Fondoposte rappresenta un’importante opportunità per contrastare gli effetti di questi fenomeni sul sistema pensionistico pubblico.

In questo articolo scopriremo qual è il nesso tra longevità e fondo pensione, a partire dal funzionamento del sistema pensionistico pubblico italiano e dalle criticità che rendono l’assegno pensionistico sempre più contenuto e lontano nel tempo, per poi giungere alle ragioni per cui il fondo pensione può rappresentare l’opportunità di tutelarsi finanziariamente in età avanzata.

Vedremo poi come e perché nel tempo è cambiata la speranza di vita e che cosa comporta nella pratica quotidiana sia dei lavoratori che dei pensionati.

Infine, scopriremo tutti i vantaggi dell’iscrizione a Fondoposte.

Passato e futuro: com’era e come sarà l’aspettativa di vita

La speranza di vita è un indicatore statistico che esprime il numero medio di anni della vita di una persona, un dato in aumento con il passare del tempo.

Gli esseri umani vivono sempre più a lungo, grazie ai progressi in campo medico, alle campagne vaccinali che hanno debellato alcune malattie mortali o fortemente invalidanti, a una alimentazione sempre più curata ed equilibrata e allo sport, che spesso viene praticato regolarmente anche in età avanzata.

Donne e uomini stanno sperimentando una longevità senza precedenti. Una buona notizia, questo è certo, che però richiede una maggiore pianificazione per il proprio futuro.

Qual è il nesso tra longevità e fondo pensione?

La longevità è la capacità di un individuo, e di un’intera popolazione, di vivere sempre più a lungo. Questo è senz’altro un aspetto positivo; tuttavia, occorre valutare attentamente le ripercussioni finanziarie a livello individuale e collettivo di questo fenomeno.

Innanzitutto, occorre prendere in considerazione il funzionamento della previdenza obbligatoria italiana che applica il cosiddetto “sistema a ripartizione”: i contributi versati oggi dai lavoratori vengono utilizzati per pagare direttamente le pensioni attuali. Semplificando al massimo, potremmo dire che i figli pagano le pensioni dei padri, in un patto fra generazioni che funziona bene soltanto se la popolazione cresce in modo da sostenere la spesa pensionistica.

Purtroppo, in un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione come quello che stiamo attraversando, il sistema non è più sostenibile; dunque, a partire dagli anni ‘90 del secolo scorso, si sono susseguite delle riforme pensionistiche volte a raggiungere due obiettivi:

  • innalzamento dell’età pensionabile, a oggi pari a 67 anni;
  • riduzione dell’assegno pensionistico pubblico, in particolare con il passaggio dal calcolo contributivo, che si basava sull’ultima retribuzione (tipicamente la più elevata della carriera), al calcolo contributivo, basato sui contributi effettivamente versati nel corso degli anni di lavoro.

Ed è qui che entra in gioco il fondo pensione negoziale, in quanto l’adesione rappresenta per i lavoratori un’opportunità grazie alla quale costruire una pensione integrativa rispetto a quella pubblica.

I fondi pensione come Fondoposte, infatti, consentono all’aderente di pianificare il proprio futuro e di costruirsi un reddito da affiancare alla pensione, in modo da sostenere il proprio tenore di vita anche negli anni che seguono l’uscita dal mondo del lavoro.

Leggi anche il nostro approfondimento Fondo pensione e giovani: perché aderire fin da subito?

Perché parliamo di pianificazione?

Perché se un tempo la vita media di un individuo era più breve, oggi occorre gestire, anche finanziariamente, un arco temporale molto più lungo.

Infatti, l’aspettativa di vita in Italia - se escludiamo il 2020 con l’impatto del Covid - è in costante crescita. Negli ultimi 30 anni, dal 1992 al 2022, la speranza di vita è passata da 78 a 80,5 anni per gli uomini, mentre per le donne è passata da 80,6 a 84,8.

Questa crescita costante lascia supporre che continuerà a innalzarsi, ragion per cui occorre progettare in maniera sempre più accurata e consapevole il proprio futuro.

In sintesi, a oggi, è necessario pianificare una pensione per un periodo mediamente più lungo (13,5 anni per gli uomini e 17,8 anni per le donne), a fronte di una pensione pubblica più ridotta. Nasce da qui l’importanza di ricorrere alla previdenza complementare.

Perché aderire a Fondoposte

Fondoposte è il fondo pensione negoziale per i dipendenti di Poste Italiane e delle Società controllate che ne applicano il contratto nazionale. Possono aderire coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato, a tempo determinato, con durata non inferiore a 6 mesi continuativi, di apprendistato e anche i quadri aziendali, ma sono esclusi i dirigenti.

L’adesione a Fondoposte consente l’accesso a numerosi vantaggi, a partire dalla possibilità di costruire una pensione integrativa a quella pubblica mediante il meccanismo della capitalizzazione individuale.

A differenza del meccanismo a ripartizione illustrato in riferimento al sistema pensionistico pubblico, quello a capitalizzazione individuale accumula i contributi versati dal lavoratore sulla sua posizione individuale, che verrà utilizzata al momento del pensionamento per determinare l’importo della pensione integrativa. In questo caso, dunque, è l’aderente che, con il versamento dei suoi contributi, alimenta la propria pensione complementare.

Vediamo, in sintesi, quali sono tutti gli altri vantaggi legati all’adesione a Fondoposte:

  • fiscalità agevolata: sono previste diverse agevolazioni fiscali, quali deduzione dei contributi versati e aliquote d’imposta ridotte sui rendimenti e sulle prestazioni pensionistiche;
  • anticipazioni e riscatti: a determinate condizioni, quali acquisto della prima casa, gravi problemi di salute, invalidità o disoccupazione, è possibile fare richiesta di anticipazione o riscatto della propria posizione individuale accumulata;
  • destinazione del TFR: il lavoratore può decidere in ogni momento di destinare il proprio TFR al fondo pensione;
  • contributo del datore di lavoro: se il lavoratore decide di avviare una contribuzione propria, versando almeno l’1% della retribuzione, matura il diritto al contributo aggiuntivo a carico del datore di lavoro che, nel caso di Fondoposte, è pari al 2,3%;
  • costi contenuti: i fondi negoziali come Fondoposte sono istituiti sotto forma di associazioni senza scopo di lucro e agiscono nell’esclusivo interesse dei soggetti aderenti, dunque applicano costi ridotti rispetto a quelli applicati da qualsiasi altra forma di previdenza complementare.

Aderire a Fondoposte è quindi una decisione importante e vantaggiosa per i lavoratori che ne hanno diritto, in modo da affrontare serenamente la longevità e viverla come un momento positivo della propria vita.

Leggi anche il nostro approfondimento Come aderire a Fondoposte?

Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari - prima dell’adesione leggere la Parte I ‘Le informazioni chiave per l’aderente’ e l’Appendice ‘Informativa sulla sostenibilità’, della Nota informativa”.

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