Chi può aderire a un fondo pensione?

Chi può aderire a un fondo pensione?
Chi può aderire a un fondo pensione?

Per scoprire chi può aderire a un fondo pensione occorre prendere in considerazione le diverse forme di previdenza complementare, da chi vengono istituite e a chi sono destinate.

In questo articolo, quindi, offriremo innanzitutto una panoramica sui tre pilastri della previdenza italiana (pubblica e privata), che sono sempre più interdipendenti tra loro.

Andremo, poi, ad approfondire le diverse forme di previdenza complementare, cioè fondi pensione negoziali, fondi pensione aperti e piani individuali di previdenza (PIP), scoprendo da quali organizzazioni possono essere istituiti, per poi passare ai soggetti a cui sono rivolti.

Riserveremo un’attenzione particolare ai fondi pensione negoziali o chiusi la cui adesione, come lascia intendere il nome, non è aperta a tutti ma riservata a quei lavoratori cui si applica uno specifico CCNL o un accordo specifico.

Infine ci soffermeremo su Fondoposte, sulla categoria di lavoratori a cui si rivolge e sul perché i fondi negoziali, ove vi sia la possibilità di iscriversi, rappresentano la forma di previdenza complementare più conveniente.

Adesione alla previdenza complementare

Per parlare dell’adesione ai fondi pensione negoziali occorre inquadrarli nell’insieme più ampio delle diverse forme pensionistiche previste dal nostro Ordinamento e, nello specifico, delle diverse forme di previdenza complementare, dal momento che i soggetti che possono iscriversi cambiano a seconda delle forme previste dall’ordinamento italiano.

Dunque, facciamo un piccolo passo indietro e prendiamo in considerazione i tre pilastri della previdenza italiana nel suo complesso:

  1. previdenza pubblica obbligatoria, cioè pensioni erogate da INPS e casse professionali a fronte del versamento dei contributi obbligatori a carico di lavoratori, professionisti, autonomi e imprese;
  2. fondi pensione di categoria, o fondi pensione negoziali (detti anche “chiusi”), istituiti nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale, aziendale o territoriale;
  3. previdenza integrativa individuale, che si suddivide in fondi pensione aperti e piani individuali di previdenza (PIP).

Il secondo e il terzo pilastro - dunque fondi pensione negoziali, fondi aperti e PIP - vanno a costituire la previdenza complementare italiana, a cui è facoltativo aderire e che non sostituisce ma affianca la previdenza pubblica.

Vediamo, ora, chi può iscriversi alle diverse forme di previdenza complementare, partendo dai fondi pensione negoziali.

Chi può aderire ai fondi pensione negoziali (o chiusi)

Come anticipato, i fondi pensione negoziali non sono accessibili a tutti, ma riguardano specifiche categorie di lavoratori:

  • dipendenti del settore privato che appartengono alla stessa categoria contrattuale, alla stessa impresa o gruppo di imprese o territorio, per i quali i fondi sono stati istituiti (in questo caso è possibile aderire a un fondo pensione negoziale solo se il proprio CCNL lo prevede);
  • dipendenti del settore pubblico;
  • soci lavoratori di cooperative;
  • lavoratori autonomi e liberi professionisti, anche organizzati per aree professionali e territoriali.

Questi fondi possono essere istituiti in base a contratti collettivi, anche aziendali, stipulati dai rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, oppure da accordi tra i soci lavoratori di cooperative o tra lavoratori autonomi e liberi professionisti, promossi dai relativi sindacati o associazioni di categoria regionali e nazionali.

In caso di prima occupazione, il lavoratore dipendente del settore privato deve decidere, entro 6 mesi dall’assunzione, se destinare il proprio trattamento di fine rapporto (TFR) al fondo pensione (in questo caso parliamo di adesione esplicita) o lasciarlo in azienda. In questo secondo caso, il lavoratore può decidere di aderire al fondo anche in un momento successivo.

Se non esprime alcuna scelta entro il termine stabilito, si procede in automatico all’iscrizione del lavoratore al fondo chiuso individuato dal proprio CCNL o dall’accordo aziendale; in questo caso si tratta della cosiddetta adesione tacita.

Chi può aderire ai fondi pensione aperti

Come detto, i fondi pensione aperti sono istituiti da banche, assicurazioni, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM).

A differenza di quanto accade con i fondi pensione negoziali, in questo caso l’adesione è aperta a tutti, inclusi coloro che non lavorano o non hanno mai lavorato.

Chi può aderire, invece, ai PIP? I piani individuali di previdenza sono costituiti mediante polizza e contratti di assicurazione sulla vita. Anche in questo caso l’adesione è aperta a tutti.

Chi può aderire a Fondoposte?

Fondoposte è un fondo pensione negoziale. In particolare, è il Fondo di riferimento dei dipendenti di Poste Italiane e delle Società controllate che ne applicano il contratto nazionale.

È stato costituito il 31 Luglio 2002 in forma di associazione senza scopo di lucro, su iniziativa di Poste italiane S.p.A. e SLC CGIL, SLP CISL, UILPOSTE, FAILP-CISAL, CONFSAL COMUNICAZIONI, UGL COMUNICAZIONI, quali Organizzazioni Sindacali stipulanti e sottoscrittrici del contratto collettivo nazionale dell’11 gennaio 2001 nonché dell’accordo istitutivo del 26 luglio 2002 e relative modifiche e integrazioni.

Per potersi iscrivere, i lavoratori devono avere un contratto di lavoro:

  • a tempo indeterminato;
  • a tempo determinato, con durata non inferiore a 6 mesi continuativi;
  • di apprendistato.

L’adesione al Fondo, come per tutte le forme di previdenza complementare, è volontaria e può avvenire, come anticipato, in maniera esplicita o tacita.

L’iscrizione a Fondoposte aiuta il lavoratore a costruire la propria serenità futura, andando a integrare l’assegno pensionistico pubblico con un’entrata aggiuntiva.

Alla costruzione della pensione integrativa si può giungere, come visto, destinando al Fondo il proprio TFR e poi aggiungendo un eventuale contributo ulteriore, che dà diritto a ricevere il contributo aggiuntivo del datore di lavoro.

Ricordiamo che il contributo aggiuntivo a carico delle aziende è una prerogativa dei fondi pensione negoziali, come Fondoposte, mentre non è riconosciuto dalle altre forme di previdenza complementare.

Oltre a questo, l’adesione a un fondo pensione come Fondoposte consente di beneficiare di numerosi vantaggi. Ad esempio, possiamo annoverare un trattamento fiscale di favore che riguarda tutte le fasi di vita del risparmio previdenziale. Si va dalla deduzione fiscale in busta paga dei contributi versati alla tassazione agevolata della pensione integrativa, passando per un'imposizione fiscale più leggera sui rendimenti rispetto alle altre tipologie di investimento.

Infine, precisiamo che i fondi chiusi sono istituiti senza scopo di lucro, a differenza di fondi aperti e PIP. In quanto tali, operano nell’esclusivo interesse degli aderenti e, per questo, presentano costi di gestione ridotti.

Leggi anche il nostro approfondimento Come aderire a Fondoposte?

Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari - prima dell’adesione leggere la Parte I ‘Le informazioni chiave per l’aderente’ e l’Appendice ‘Informativa sulla sostenibilità’, della Nota informativa”.

Novità

Iscriviti alla newsletter!

Non perdere l'occasione di tenerti aggiornato su novità, andamenti, tutorial e news di settore.