Un dato molto utile per paragonare i costi tra le diverse forme di previdenza complementare, e valutare la convenienza dell’adesione a un fondo pensione come Fondoposte, è l’Indicatore Sintetico dei Costi, o ISC.
Esso, infatti, consente di effettuare dei confronti tra le diverse forme di previdenza complementare sul fronte degli oneri applicati agli aderenti.
In questo articolo andremo a vedere nel dettaglio cos’è, a che cosa serve e qual è il ruolo dell’ISC nella scelta del fondo pensione per valutare la variabile del costo.
Scopriremo in che modo viene calcolato e quali sono i fattori che entrano in gioco al fine di determinare un indicatore utile a fare delle comparazioni omogenee.
Infine, vedremo le ragioni che rendono l’adesione a Fondoposte - per gli aventi diritto - la scelta finanziariamente più conveniente dal punto di vista dei costi da sostenere.
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Indicatore Sintetico dei Costi: cos’è e a cosa serve
Secondo la definizione fornita dalla COVIP (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), l’Indicatore Sintetico dei Costi consente di avere una
“rappresentazione immediata dell’incidenza, sulla posizione individuale maturata, dei costi sostenuti dall’aderente durante la fase di accumulo”.
Si tratta, insomma, di uno strumento utile ai risparmiatori per fare dei paragoni fra le diverse forme di previdenza complementare a cui possono aderire, o nelle quali vorrebbero trasferire il proprio montante accumulato.
I costi applicati, infatti, sono una variabile molto importante, dal momento che hanno un impatto diretto sulla posizione individuale dell’aderente; di conseguenza, minori sono i costi e maggiore sarà il capitale a disposizione in fase di prestazione finale.
Considerando, poi, che i fondi pensione lavorano su un orizzonte temporale lungo, un ISC più o meno alto può tradursi in significative differenze sul fronte delle prestazioni.
Per dimostrare la rilevanza di questo indicatore, riportiamo di seguito un esempio elaborato dalla COVIP stessa:
“un ISC del 2% invece che dell’1% può ridurre il capitale accumulato dopo 35 anni di partecipazione al piano pensionistico di circa il 18% (ad esempio da 100.000 a 82.000 euro)”.
Insomma, nel lungo periodo il peso dei costi può diventare notevole, ecco perché è importante fare una scelta consapevole anche dal punto di vista dei costi e ottimizzare il più possibile questa variabile.
Come si calcola l’Indicatore Sintetico dei Costi
Vediamo insieme qual è il metodo di calcolo dell’Indicatore Sintetico dei Costi, che ricordiamo essere uniforme al fine di consentire un termine di paragone valido.
Innanzitutto, è importante sapere che l’ISC consiste nella differenza tra due tassi di rendimento:
- il tasso relativo a un ipotetico piano di investimento che non prevede costi;
- il tasso interno di un piano che, invece, presenta dei costi.
L’indicatore può riguardare diversi archi temporali - nello specifico, è possibile ottenere il dato a 2, 5, 10 e 35 anni - perché maggiore è l’orizzonte analizzato e minore sarà l’impatto di determinati costi fissi (ad esempio il costo di iscrizione).
Occorre precisare, poi, che l’ISC non riguarda il caso specifico dell’aderente interessato a fare il paragone, ma prende in considerazione i dati di un aderente-tipo in modo da standardizzare il confronto.
Nel dettaglio, le variabili dell’aderente-tipo sono le seguenti:
- versamento contributivo annuo di 2.500 euro;
- tasso di rendimento annuo del 4%.
Inoltre, nel calcolo dell’ISC vengono conteggiati i seguenti costi:
- costo di iscrizione;
- spesa annua, che può essere espressa in cifra fissa o in misura percentuale rispetto ai versamenti;
- commissioni in percentuale sul patrimonio;
- costo per il trasferimento della posizione individuale, anche se questo dato non riguarda il calcolo dell’indicatore a 35 anni, dal momento che si tratta di un orizzonte temporale coerente con il momento del pensionamento.
L’indicatore, invece, non comprende i costi che possono presentarsi una tantum o legati a situazioni imprevedibili e, per questo, difficili da inserire in un calcolo standardizzato e omogeneo.
Il confronto degli ISC è disponibile sul sito della COVIP, andando alla pagina dedicata al Comparatore dei costi delle forme pensionistiche complementari.
Ribadiamo, infine, che l’ISC rappresenta un indicatore di paragone e non il calcolo effettivo dei costi di gestione, che dipendono da una serie di fattori, anche personali, dell’aderente.
Perché conviene aderire a Fondoposte
Quando parliamo di costi, è sempre opportuno ribadire che i fondi pensione negoziali, come Fondoposte, sono costituiti come associazioni senza scopo di lucro, dunque applicano costi più contenuti rispetto alle altre forme di previdenza complementare, cioè fondi aperti e PIP.
Vediamo, quindi, l’Indicatore Sintetico dei Costi di Fondoposte, diviso per comparto e per orizzonte temporale, riportati nel comparatore COVIP:
Anni di permanenzaComparti2 anni5 anni10 anni35 anniGarantito0,68%0,52%0,46%0,41%Bilanciato0,62%0,45%0,39%0,35%
Come è possibile leggere, si tratta di costi molto contenuti, che variano a seconda del comparto di investimento scelto e che diminuiscono al crescere dell’orizzonte temporale disponibile.
Per avere alcuni di termini di paragone, vediamo i valori medi, rilevati al 31/12/2023, degli ISC a 10 anni, divisi per tipologia di comparto e di forma pensionistica complementare (Fonte COVIP).
Analizzando questi dati, appare evidente che i fondi pensione negoziali, come Fondoposte, consentono agli aventi diritto di godere di costi più convenienti.
Questo significa che chi ha diritto a iscriversi a Fondoposte, oltre a tutte le altre opportunità di cui potrà beneficiare a seguito dell’adesione (come, ad esempio, il contributo datoriale o la deducibilità dei contributi versati fino a € 5.164,57 annui), otterrà anche un importante vantaggio finanziario scegliendo quest’ultimo rispetto alle altre opzioni disponibili.
Leggi anche il nostro articolo Fondo pensione aperto e fondo pensione negoziale: quali sono le differenze?
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota informativa.