Assegno sociale 2025: novità, importi e limiti di reddito

Assegno sociale 2025: novità, importi e limiti di reddito
Assegno sociale 2025: novità, importi e limiti di reddito

L’assegno sociale è una forma di sostegno al reddito rivolto a soggetti con un’età superiore a 67 anni, che versano in stato di indigenza economica, a prescindere dal fatto che abbiano o meno versato dei contributi previdenziali. Si tratta di un beneficio economico che, a partire dal 1° gennaio 1996, ha sostituito quella che veniva chiamata pensione sociale.

In questo articolo vedremo cos’è l’assegno sociale, quali sono i requisiti richiesti per accedervi e qual è l’importo dell’assegno definito per il 2025.

Vedremo, poi, quali sono i limiti di reddito, anch’essi fissati per il 2025, in base ai quali determinare il diritto alla richiesta dell’assegno, nonché la proporzione del beneficio spettante al richiedente.

Approfondiremo, infine, in che modo l’importo dell’assegno sociale, fissato annualmente, influisca sulla possibilità per gli aderenti a Fondoposte di richiedere la prestazione pensionistica interamente sotto forma di capitale.

Cos’è l’assegno sociale?

L'assegno sociale rappresenta una delle principali misure di sostegno al reddito presenti in Italia, istituita nel 1996 in sostituzione della vecchia pensione sociale. Si tratta di una prestazione economica erogata dall'INPS e destinata ai cittadini che si trovano in stato di bisogno economico che hanno compiuto 67 anni di età. Questa misura assistenziale non è basata sui contributi versati, ma è finanziata dalla fiscalità generale per garantire un reddito minimo alle persone in difficoltà economica.

Per ottenere l'assegno sociale nel 2025, il richiedente deve rispettare precisi requisiti, che analizzeremo in seguito. È importante sottolineare fin da subito che l'assegno sociale non è reversibile ai familiari in caso di decesso del beneficiario e può essere soggetto a sospensione in caso di soggiorno all'estero superiore a 29 giorni.

Assegno sociale: chi ne ha diritto

L’assegno sociale è una prestazione dell’INPS di tipo assistenziale rivolto a persone che si trovano in condizione di disagio economico.

I beneficiari devono possedere i seguenti requisiti:

  • 67 anni di età;
  • stato di bisogno economico, dunque un reddito che si attesti entro i limiti di legge stabiliti annualmente;
  • cittadinanza italiana e situazioni equiparate, quali cittadinanza comunitaria o permesso di soggiorno;
  • residenza effettiva in Italia;
  • soggiorno legale e continuativo in Italia da almeno 10 anni al momento della domanda.

L’obiettivo dell’assegno sociale è quello di offrire un sostegno economico a soggetti anziani che non hanno mezzi per vivere dignitosamente, indipendentemente da requisiti sanitari, contributivi o assicurativi. Dunque, tale strumento si rivolge anche a coloro che nella vita non hanno mai svolto alcuna attività lavorativa e, di conseguenza, non hanno mai versato dei contributi previdenziali.

Assegno sociale: qual è l’importo per il 2025

L’importo dell’assegno sociale viene rivisto annualmente, come tutte le altre prestazioni assistenziali e previdenziali erogate dall’INPS.

Questo perché è previsto un adeguamento in tutto o in parte al tasso di inflazione registrato nel corso dell’anno precedente, cioè all’aumento generalizzato dei prezzi come rilevato dall’ISTAT (l’Istituto nazionale di statistica.

Per il 2025, l’INPS, con la circolare n. 23 del 28 gennaio 2025, ha fissato l’importo dell’assegno sociale a 7.002,97 euro annui (in aumento rispetto al 2024, quando ammontava a 6.947,33 euro).

L’assegno viene erogato mensilmente per 13 mensilità, ciò significa che agli aventi diritto nel 2025 saranno corrisposti 538,69 euro al mese per 13 mesi.

Quali sono i limiti di reddito per l’assegno sociale?

L’importo dell’assegno viene riconosciuto interamente soltanto a coloro che ne fanno domanda dimostrando di non possedere alcun reddito, mentre per tutti gli altri aventi diritto il beneficio spetta in forma ridotta.

Nel dettaglio:

  • chi non è sposato e ha un reddito annuo inferiore a 7.002,97 euro (cioè l’importo annuo massimo dell’assegno) ha diritto alla differenza tra il proprio reddito e l’importo dell’assegno. Per fare un esempio, immaginiamo un richiedente con reddito pari a 5.000 euro: egli riceverà un assegno sociale annuo pari a 2.002,97 (dunque poco più di 154 euro al mese);
  • chi è sposato e ha un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno (7.002,97 euro) e il doppio di tale importo (14.005,94 euro) ha diritto alla differenza tra il proprio reddito personale e l’importo dell’assegno sociale.

In quest’ultimo caso, il limite di reddito familiare serve solo a stabilire se il richiedente abbia diritto al beneficio, mentre per stabilire la misura dell’assegno si prende in considerazione il reddito personale del beneficiario del sussidio.

Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina dell’INPS dedicata all’assegno sociale dove vengono indicati, nel dettaglio, quali redditi considerare per stabilire se si ha diritto a percepire l’assegno.

Prestazione Fondoposte sotto forma di capitale: il ruolo dell’assegno sociale

L’assegno sociale ha un ruolo indiretto anche nelle prestazioni finali erogate agli aderenti di Fondoposte. Rappresenta, infatti, una misura di riferimento per determinare se l’iscritto abbia o meno la possibilità di richiedere il montante accumulato sotto forma di capitale per il 100% dell’importo.

Gli aderenti a Fondoposte possono infatti scegliere, al momento del pensionamento, se ricevere la prestazione sotto forma di rendita e/o capitale, ma in quest’ultimo caso esistono dei vincoli. In particolare:

  • possono sempre richiedere di ricevere la pensione integrativa in un’unica soluzione fino a un massimo del 50% del montante accumulato;
  • possono fare richiesta di avere il 100% in capitale solo nel caso in cui la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70% del montante risulti essere inferiore al 50% dell’assegno sociale, che per il 2025 - come abbiamo visto - è pari a 538,69 euro mensili.

Dunque, per chi chiede il capitale nel 2025, il 70% del montante commutato in rendita non dovrebbe superare i 269,34 euro mensili (la metà dell’assegno sociale, appunto).

Chiudiamo ricordando che la trasformazione del capitale in rendita dipende non solo da quanto accumulato all’interno del Fondo, ma anche dall’età e dal genere dell’aderente, dal momento che l’erogazione della prestazione è strettamente connessa alla speranza di vita.

Ogni anno, dunque, i fondi pensione come Fondoposte pubblicano una tabella esemplificativa che mostra i limiti massimi entro i quali è possibile chiedere la liquidazione del montante 100% in capitale.

Ricordiamo, infine, che il 100% del capitale può essere richiesto anche nei casi in cui:

  • l’aderente è iscritto al Fondo, o ad altra forma di previdenza complementare, da meno di 5 anni;
  • l’iscrizione a qualsiasi forma di previdenza complementare risale a prima del 28 aprile 1993.

Per approfondire tutti gli aspetti legati a questo argomento, invitiamo a leggere anche il nostro articolo Riscatto Fondoposte: come funziona?

Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota informativa.

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