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Gestione finanziaria | 20 Ottobre 2020

IL COMPARTO BILANCIATO DI FONDOPOSTE TRA I MIGLIORI NEL TERZO TRIMESTRE 2020

 

Si riporta un estratto dell'articolo pubblicato da Milano Finanza il 17 ottobre 2020. Per l'articolo completo clicca qui

Non è stato finora un anno facile per i mercati finanziari, ma i fondi pensione tutto sommato hanno tenuto la rotta e in diversi casi hanno anche battuto la rivalutazione del trattamento di fine rapporto (Tfr). Per i 9 mesi del 2020 le anticipazioni raccolte da MF-Milano Finanza indicano un risultato medio netto dei fondi negoziali pari a +0,36%, in recupero dopo il -1,1% del primo semestre. Si restringe quindi la distanza rispetto al Tfr, che da inizio anno a fine settembre segna +0,93% netto rispetto al +0,62% di fine giugno (il suo valore su base annua è pari all’1,5% fisso più lo 0,75% dell’indice di inflazione Istat). E un quarto delle 80 linee analizzate ha realizzato nei 9 mesi una performance superiore a questo rendimento del Tfr. Nel frattempo i fondi pensione aperti hanno registrato in media il -0,86% (sulla base dei dati Fida su tutti i comparti sul mercato), un dato negativo per via della maggiore esposizione alle azioni ma anche in questo caso in miglioramento rispetto a -2,3% dei primi sei mesi e con un quarto che ha fatto meglio del Tfr (sul totale delle oltre 300 linee sul mercato). Bisogna anche considerare che sui rendimenti dei fondi pensione pesa la zavorra del maggior prelievo fiscale, dato che l’aliquota è del 20% rispetto al 17% relativo al Tfr.

I migliori hanno registrato un risultato superiore al 3% nei 9 mesi.  In terza posizione (+2,72%) spicca il Bilanciato di Fondo Poste, comparto dedicato al personale del gruppo Poste Italiane. 

La prospettiva resta peraltro ricca di serie incognite per l’obbligazionario, che offre ormai rendimenti limitati o negativi, facendo salire l’appetito per il rischio. I rialzi delle azioni non trovano tuttavia corrispondenza nell’andamento dell’economia reale, con i fatturati delle imprese che soffrono a causa del Covid-19. E così, davanti a queste condizioni, il risparmiatore previdenziale si vede costretto a una crescente attenzione e si fa sempre più pressante l’esigenza di trovare fonti di rendimento che permettano ai gestori previdenziali di rispettare gli impegni presi con gli aderenti. Motivo per cui, in un mondo con tassi ai minimi storici, l’attenzione, anche da parte dei fondi pensione, va agli asset alternativi, spesso non quotati, che promettono performance maggiori. Ad esempio Fondo Poste ha appena affidato a Lgt Capital Partners il mandato di gestione da circa 100 milioni di euro per l’investimento in fondi alternativi di private equity e private debt europei, con una quota destinata al mercato domestico. «Alla luce delle incertezze dell’attuale scenario, il mandato di gestione consentirà diversificazione degli investimenti con la possibilità di accedere alle opportunità offerte sia dal mercato primario che del secondario con l’obiettivo di massimizzare i rendimenti e contenere i costi per gli aderenti», spiega Antonio Nardacci, presidente di Fondo Poste.

 

Il tema degli investimenti responsabili è in cima all’agenda anche del Fondo Poste, il cui cda lo scorso maggio ha adottato la politica di investimento sostenibile prevedendo l’esclusione degli emittenti che operano nella produzione di armi bandite dalle Convenzioni Onu e che violano i principi umanitari fondamentali.

Resta però sempre il problema di rilanciare le adesioni che languono, soprattutto in una fase come l’attuale di crisi del mercato del lavoro. In base agli ultimi dati Covip, a fine giugno il numero di iscritti ai fondi pensione italiani era di 9,223 milioni (circa il 40% della platea dei lavoratori interessati), l’1,2% in più rispetto a fine 2019, ma con un ritmo di crescita inferiore rispetto ai periodi precedenti alla crisi sanitaria del Covid-19. E l’aumento è risultato quasi pari a zero nel secondo trimestre. Per questo il governo sta pensando di aprire una nuova finestra di silenzio assenso per l’adesione, come quella del 2007, ma i tempi di realizzazione per ora restano incerti. 

Attenzione! I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.